Dopo la conclusione del Salone del Mobile 2025, Oscar e Giuseppe Cimnaghi, responsabili e anime creative di 2c arredamenti, tracciano il bilancio dell’edizione appena terminata, esplorando le innovazioni che stanno cambiando il volto dell’interior design. Un confronto che ha messo in luce come estetica, artigianalità, sostenibilità e intelligenza emotiva siano gli elementi fondanti dei loro progetti, dando vita a spazi che non solo arredano, ma emozionano e stimolano i sensi.
Com’è stato per voi il ritorno al Salone del Mobile quest’anno? Quali riflessioni vi portate a casa?
Il bilancio di quest’edizione è senz’altro positivo. È stata una manifestazione ricca di spunti interessanti, che ha messo in risalto come l’abitare stia diventando sempre più un’esperienza emozionale. Il focus di quest’anno sembra essere stato sulle materie prime e sulle linee morbide, confermando la tendenza ormai consolidata delle curve che abbandonano gli spigoli. Una novità che ci ha sorpreso è l’uso di sfumature delicate e colori ispirati alla terra, che sembrano avvolgere lo spazio in un’atmosfera calda e accogliente. L’intelligenza emotiva è diventata il cuore di molte proposte, una visione che si sposa perfettamente con la nostra ricerca di soluzioni che sappiano suscitare emozioni profonde. La sostenibilità, sempre più importante, continua a essere un principio guida, spingendo le aziende a riflettere su come ogni elemento possa integrarsi in un’ottica di rispetto per l’ambiente.
Parlando delle aziende che vi hanno colpito di più quest’anno, quale vi ha maggiormente impressionato e perché?
Al Salone ci sono state molte proposte interessanti, ma tra tutte quella che ci ha più affascinato è stata Poliform, con la sua nuova collezione outdoor firmata Emmanuel Gallina. La fusione tra natura, design e lifestyle che hanno proposto è veramente unica, con dettagli ispirati al mare e materiali raffinati che rendono gli spazi esterni eleganti e funzionali. Inoltre, l’attenzione al comfort e al design senza tempo è qualcosa che apprezziamo molto. Un altro grande colpo di scena è arrivato da Edra, che ha saputo armonizzare la bellezza storica di Palazzo Durini con le sue collezioni, in un connubio perfetto tra tradizione e innovazione. La ricerca sui materiali e la forma dei pezzi è sempre sorprendente e, come sempre, Edra ha portato avanti il suo spirito visionario con grande classe.
Quali novità avete trovato più affascinanti e quali tendenze emergono per il futuro?
Tra le novità più interessanti, ci sono senza dubbio i progetti firmati Lago che esplorano nuove dimensioni di comfort, come il letto Roundy Fluttua di MDW 2025, che ripensa completamente la zona notte grazie alla sua silhouette fluttuante e al comfort ergonomico. Ma anche la sedia Mezz’Aria, con il suo design audace e sospeso, rappresenta una proposta innovativa che gioca con la leggerezza visiva senza rinunciare alla funzionalità.
Quale azienda, invece, ritenete abbia incarnato al meglio il concetto di Made in Italy, soprattutto in occasione delle celebrazioni del 15 aprile?
Indubbiamente, la collaborazione tra Maserati e Giorgetti è un perfetto esempio di come il Made in Italy possa fondere eleganza senza tempo con innovazione tecnologica. Il risultato è una collezione che non è solo un piacere estetico, ma una vera e propria esperienza sensoriale, dove i materiali pregiati e la lavorazione artigianale raccontano la storia e la tradizione di entrambi i marchi. È un perfetto incontro tra il mondo dell’abitare e quello del viaggiare, una sintesi di eleganza e funzionalità che rispecchia appieno la visione italiana del design.
Euroluce 2025 è stata una delle vetrine più importanti del design dell’illuminazione. Quali sono state le proposte che vi hanno colpito di più quest’anno e che tendenze avete notato?
Euroluce 2025 ha sicuramente confermato la sua posizione di punta nel panorama del design dell’illuminazione. Una delle tendenze principali è stata l’esplorazione dell’illuminazione non solo come funzione, ma come elemento decorativo che gioca con l’arte. Le proposte più interessanti sono quelle che sfidano la convenzione, come il Maat di Flos, che appare più come una scultura che una semplice lampada.
A proposito di design e innovazione, quali sono le opere più sorprendenti che avete visto?
Una delle proposte che ci ha veramente colpiti è stata la stele vitrea di Arnaldo Pomodoro, realizzata in edizione limitata da Venini. Un pezzo davvero straordinario, che rappresenta una fusione perfetta tra arte e design. Questa stele non è solo un oggetto, ma un’opera che racconta una storia e lascia il segno in ogni ambiente. La sua bellezza e unicità la rendono perfetta per ambienti raffinati, dove ogni elemento ha il potere di emozionare.